Tappa n.17 del percorso Raccontami
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Il Settecento
Il Settecento
Gli inizi del XVIII secolo videro ancora una volta il territorio costigliolese occupato da eserciti stranieri, durante la Guerra di successione spagnola di inizio secolo ed ancora nel corso della Guerra di successione austriaca negli anni Quaranta, con ripetuti passaggi di truppe che causarono un profondo malcontento popolare. Cessati i conflitti, i feudatari poterono dedicarsi nuovamente all’ammodernamento del castello, dando avvio a interventi finalizzati a rendere più confortevole l’edificio, ad aggiornare le decorazioni interne e ad ingentilirne il severo aspetto esteriore. Questi lavori si rendevano doverosi anche per il crescente prestigio che la famiglia Asinari poteva vantare presso la corte dei Savoia.
Di particolare rilevanza in questo secolo fu la figura del marchese Filippo Valentino I, nipote di Ghiron Roberto, il quale essendo privo di discendenti diretti, lo nominò suo erede.
Filippo Valentino I Asinari, nato nel 1709, intraprese la carriera militare e giunse sino al grado di generale, ma ottenne il suo primo incarico di prestigio nel corpo diplomatico del regno nel 1750, quando venne nominato ambasciatore in Spagna da Carlo Emanuele III. Fu inoltre governatore di Nizza e di Torino, nonché gran ciambellano di corte. Come ricorderai dalla descrizione della facciata del castello, ove campeggia lo stemma della casata, fu Filippo Valentino I ad ottenere da Carlo Emanuele III l’onorificenza dell’Ordine supremo della Santissima Annunziata, ulteriore segno dell’importanza della sua persona.
Quindi il marchese ebbe modo di frequentare gli ambienti più vicini al sovrano e partecipare agli eventi più importanti della vita di corte, nonché di osservare le grandi residenze extraurbane che andavano a formare la cosiddetta “corona di delizie” attorno alla capitale, come la palazzina di caccia di Stupinigi e la reggia di Venaria Reale, progettate dell’architetto Filippo Juvarra. Non stupisce quindi che Filippo Valentino, per gli interventi promossi negli anni Settanta nel suo castello, si fosse voluto ispirare alle più importanti imprese artistico – architettoniche dell’epoca, riuscendo in alcuni casi a far giungere a Costigliole artisti che avevano lavorato in tali cantieri.
L’architetto Benedetto Alfieri, la cui impronta stilistica è riconoscibile nella facciata di questo palazzo, era già stato autore della ristrutturazione della residenza torinese degli Asinari. Come già detto i lavori a Costigliole sono successivi alla sua morte, ma è del tutto lecito pensare che il lavoro sia stato condotto da un suo allievo.
Filippo Valentino morì nel 1789. La sua scomparsa segnò idealmente la fine di un ventennio di lavori che hanno trasformato radicalmente sia gli interni che l’aspetto esterno del fabbricato.